Eccellenti 2011: intervista a Carlo Pacifici

                                                 

                                      “ECCELLENTI 2011”

Industria tra internazionalizzazione e impegno sul territorio

Carlo Pacifici

Il direttore generale della Meccanotecnica Umbra spa di Campello sul Clitunno

nell’intervista con Alfonso Marchese

 

COMUNICATO STAMPA

 

Interessante e stimolante il secondo incontro della rassegna “Eccellenti” promossa dall’Accademia Spoletina. Venerdì 28 gennaio 2011 il pubblico ha assistito con grande partecipazione alla conversazione tenuta a Palazzo Mauri tra l’industriale Carlo Pacifici ed il giornalista Alfonso Marchese. Il giovane direttore generale della Meccanotecnica Umbra spa di Campello sul Clitunno stimolato dalla domande dell’intervistatore ha raccontato il suo percorso professionale ed ha tracciato il profilo della sua azienda: “Abbiamo intrapreso dal 2000 – ha detto – un processo di internazionalizzazione ma non abbiamo delocalizzato la nostra attività, anzi: negli ultimi anni qui in Umbria abbiamo potenziato l’organico, assumendo diversi giovani ingegneri del territorio. Ovviamente richiediamo una particolare formazione tecnico-scientifica, la conoscenza delle lingue e disponibilità a spostarsi anche all’estero”. Numerose sono state anche le domande da parte del pubblico interessato a comprendere le dinamiche dell’azienda in un periodo come questo, segnato dalla crisi: “Non è che non ne abbiamo risentito – ha detto Pacifici – dal 2009 ad oggi anche noi abbiamo avuto dei contraccolpi. Ma il nostro prodotto è complesso ed ha alle spalle un grande investimento in tecnologia e ricerca: sono solo tre le aziende al mondo che producono cose simili alle nostre, quindi la concorrenza è più limitata in questo settore”. Alla domanda su cosa consiglierebbe ad un giovane imprenditore che volesse impiantare in Umbria la sua attività: “Oggi è difficile in Italia – ha spiegato – in generale non esiste  quella rete di facilitazioni e servizi che offrono alcuni mercati stranieri come la Cina. Inoltre lo Stato non dà il suo supporto attraverso investimenti nella ricerca: così, ad esempio, nella nostra azienda lo facciamo direttamente”.