LE CONFERENZE DELL’ACCADEMIA NEL 2018

Di ampio respiro il programma di conferenze svolto nel corso del 2018, con sette incontri imperniati su vari argomenti.

D’attualità senz’altro gli interventi dei tre specialisti dedicati ai danni subiti fortuitamente dalla decorativa scalinata di piazza Pianciani a Spoleto.

In un certo senso attualissima anche la conferenza di Biancamaria Brumana sulle due versioni del Mosè di Gioacchino Rossini, nel centocinquantesimo anniversario della morte del musicista pesarese: il confronto fra la versione italiana e quella francese della straordinaria opera ha rivelato aspetti inediti e d’assoluta modernità del pensiero musicale e drammaturgico  di Rossini.

Del tutto pertinente ad uno degli interessi precipui dell’Accademia, l’Umanesimo spoletino, l’argomento trattato da Ginette Vagenheim, dell’Università di Rouen: l’ellenista Benedetto Egio. Caratterizzato da una particolare verve nell’esposizione e da un corredo iconografico e documentaristico di prim’ordine, l’intervento della professoressa Vagenheim ci ha permesso di accostarci anche ad un altro umanista spoletino, Evenzio Pico.

Legato anch’esso a Spoleto l’intervento a tre voci, fra cui quella di Alfonso Marchese,  direttore responsabile della nostra rivista Spoletium, qui in veste di moderatore, dedicato alla cinquantennale attività della spoletina Gabriella Luccioli. Entrata in magistratura con il primo concorso aperto alle donne nel 1965 e  tra le fondatrici dell’Associazione Donne Magistrato Italiane, Gabriella Luccioli è autrice del Diario di una giudice, edito da Forni, presentato in questa nostra conferenza.

Corredata da un bel DVD, una copia del quale è stata donata alla biblioteca dell’Accademia, la conferenza di Marco Cherin, Paleontologo dell’Università di Perugia, ha permesso di conoscere il sito archeologico di Olduvai, fra i più importanti d’Africa. Infatti, i ritrovamenti qui effettuati sono di fondamentale importanza nella comprensione delle origini e dello sviluppo della specie umana.

Altro argomento di particolare interesse per l’Accademia è stato quello trattato da Bruno Bruni, il restauro della villa romana di Positano, condotto dalla troupe da lui diretta. Sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e praticamente sconosciuta fino ad oggi, la villa è decorata da bellissimi affreschi del I secolo d. C. ed è considerata  la più importante scoperta archeologica avvenuta in Costiera Amalfitana negli ultimi decenni.

Il ciclo di conferenze si è concluso il 25 agosto, con la presentazione a Vallo di Nera dell’ultimo numero di Spoletium, dedicato alle opere d’arte colpite in Valnerina dai terremoti del 2016.

Le immagini qui di seguito illustrano il programma delle conferenze, due momenti dell’intervento di Ginette Vagenheim e uno di quello di Bruno Bruni.